Aria Compressa Storia
Aria Compressa
L' aria compressa, è una fonte di energia primaria e vitale per le aziende.
L' aria Compressa è sicura, affidabile, ecologica e utilizzata praticamente in tutti i settori produttivi.
L'aria compressa è una sorgente di energia praticamente illimitata, facilmente producibile, trasportabile e sicura
L' aria compressa, è considerata la quarta forma di energia in ordine di importanza, dopo gas, acqua e elettricità.
L' Aria compressa, è energia autoprodotta dall' utente.
L'ARIA COMPRESSA NELLA STORIA
Diverse applicazioni tecniche dell'aria compressa risalgono alla preistoria.
Prima utilizzazione possiamo considerare quella del soffiare sulla brace per riaccendere il fuoco. L'aria veniva compressa nei polmoni, che costituiscono un compressore naturale; esso ha una resa e prestazioni notevoli. Tuttavia il compressore umano si dimostrò inadeguato quando l'uomo, già oltre 3000 anni a.C., iniziò a fondere i metalli e forgiare opere artistiche. Per aumentare la temperatura necessaria, a valori superiori ai 1000°C, si rese necessario un compressore più potente: venne sfruttato il vento che, compresso contro il fianco di una collina, sale lungo il suo versante.
Gli orafi Egizi e Sumeri usavano una lunga cannuccia per comprimere l'aria.
Questo è tuttora un sistema adatto ai loro scopi, ma la resa d'aria è insufficiente per quantità consistenti di metallo.
Il primo compressore meccanico, il mantice ad azionamento manuale, fu ideato solamente verso la metà del terzo millennio a.c., mentre quelli più efficaci, azionati a piede, furono utilizzati a partire dal 1500 a.C.
Al terzo secolo a.C. risale un'opera in due volumi di Erone sulle possibili applicazioni dell'aria compressa e del vuoto.
Dal prezioso libro: Impianti pneumatici teoria e tecnica di Giovanni Bosca Tecniche Nuove
APPLICAZIONI INDUSTRIALI
Le prime applicazioni industriali dell’aria compressa in Italia si possono far risalire al 1857 quando venne per la prima volta utilizzata, per i lavori di avanzamento della galleria ferroviaria del Moncenisio, una perforatrice pneumatica, funzionante a 6 bar, progettata dal piemontese Germain Sommeiller, ingegnere capo dei lavori. Alla fine del traforo le tubazioni dell’aria compressa avevano raggiunto una lunghezza complessiva di 7.000 metri. Veniva così praticamente dimostrata la facilità dell’aria compressa al suo trasporto su lunghe distanze.
Tale prima applicazione suscitava in tutta Europa enorme interesse e nel 1891 l’ingegnere austriaco Viktor Popp realizzava una rete di distribuzione dell’aria compressa a 6 bar, la cui lunghezza complessiva raggiungeva i 57 km con capacità di 18.000 kW. La principale ragione del successo dell’aria compressa risiedeva nelle molte applicazioni tra cui emergevano gli orologi pneumatici, impianti di posta pneumatica, ascensori e distribuzioni di bevande, vino e birra, motori pneumatici fino a 70 kW per l’azionamento di macchine utensili, telai e presse.
Dopo la prima guerra mondiale, negli anni ’20-’30, la necessità di aumentare la durata degli utensili pneumatici, martelli e perforatrici, stimola l’esigenza di trattare opportunamente l’aria compressa e cioè di eliminarne l’impurità e regolarla in modo opportuno. Nascono i primi rudimentali filtri e regolatori di pressione a cui fanno seguito i lubrificatori.
Bisogna però arrivare agli anni immendiatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, quando con la ricostruzione e gli aiuti del piano Marshall incominciano ad arrivare in Italia, montati su macchinari americani, i primi dispositivi pneumatici, regolatori di pressione, le prime valvole e i primi cilindri pneumatici. La vera nascita della moderna automazione pneumatica si può fare quindi risalire agli anni ’45-’50. Le applicazioni più comuni erano per Io più limitate alle operazioni di servizio, in cui era preminente il lavoro prodotto dall’energia deH’aria compressa. Fanno la loro comparsa le pistole ad aria compressa per le pulizie del posto di lavoro, si diffondono via via le smerigliatrici, gli avvitatori pneumatici e i primi cilindri. L’aria compressa, in questa prima fase, viene soprattutto utilizzata come sorgente di energia, facilmente trasportabile, sicura, in grado di eseguire lavoro utile.
Poiché la strumentazione pneumatica necessita, per il buon funzionamento, di aria compressa opportunamente filtrata, regolata e deumidificata nasce e cresce l’esigenza della cosiddetta aria “strumenti”. Si sviluppano di conseguenza i filtri-regolatori, i regolatori di pressione di precisione servopilotati, i filtri antiolio e gli impianti di disidratazione.
Passato il periodo pioneristico si scoprono via via nel susseguente periodo (’55-’6O) tutte le latenti possibilità offerte dall’aria compressa, non più relegata alla sola funzione di potenza, ma in grado di eseguire tutte le funzioni di trasduzione, trasmissione e manipolazione dei segnali, in altre parole tutte le funzioni di controllo anche complesse, proprie dei comandi sequenziali.
Nello stesso periodo si può notare un parallelo crescente sviluppo della strumentazione pneumatica per il controllo dei processi industriali (si sta sviluppando la petrolchimica) e dei comparatori pneumatici di controllo dimensionale (si sviluppa l’industria meccanica con crescente esigenza di controllo statistico di qualità).
In questo periodo si sviluppano alcuni settori industriali quali quelli delle macchine per la lavorazione del legno, macchine confezionatrici, macchine per calzature, macchine tessili (per non citarne che alcuni) che giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo delle apparecchiature pneumatiche per l’automazione a basso costo. La pneumatica diventa “adulta”.
Tale crescita, a volte caotica, si può sostanziamente ricondurre ai seguenti fattori:
— l’aria compressa è una sorgente di energia praticamente illimitata, facilmente producibile, trasportabile e sicura;
— il cilindro pneumatico, per il rapporto prestazioni/prezzo, per le potenze rese e per le elevate cadenze rappresenta l’attuatore lineare ideale in moltissime applicazioni, anche in sostituzione dei cilindri idraulici più costosi e più lenti;
— gli automatismi sequenziali pneumatici sicuri e affidabili sono facilmente comprensibili, e quindi di facile ed economica manutenzione (3).
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